Cos’è la variante di Eris (virus Eris)? Quali sono i sintomi dell’Eris?

La variante Eris è una sottovariante del coronavirus, originata dal ceppo Omicron del COVID-19. Identificata come una delle varianti sotto monitoraggio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è stata rilevata per la prima volta nel febbraio 2023. Prende il nome da Eris, la dea greca della discordia e del conflitto, e presenta sintomi come mal di gola, tosse, naso che cola, affaticamento, febbre, mancanza di respiro, dolori muscolari e perdita di gusto e olfatto. Questi sintomi sono strettamente correlati a quelli comunemente associati al COVID-19.

Che cos’è la variante Eris (virus Eris)?

La variante Eris , scientificamente nota come EG.5.1, è una mutazione altamente contagiosa della variante Omicron del COVID-19. È stata classificata come “variante di interesse” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la sua maggiore trasmissibilità. I ​​sintomi della variante Eris rispecchiano quelli di altri ceppi di COVID-19, tra cui mal di gola, tosse, febbre, perdita di gusto e olfatto, affaticamento, dolori muscolari e congestione nasale.

Sebbene la variante Eris abbia mostrato un tasso di trasmissione in aumento a livello globale, non ha ancora causato un allarme significativo. Tuttavia, il mantenimento di misure precauzionali rimane essenziale per frenarne la diffusione.

Aggiornamento: dal 2024 la variante Eris non è più la varietà dominante.

Quali sono i sintomi della variante Eris (virus Eris)?

I sintomi della variante Eris sono molto simili a quelli delle tipiche infezioni da COVID-19. I segni comuni includono mal di gola, tosse, congestione nasale o naso che cola, febbre, perdita del gusto e/o dell’olfatto, respiro corto, affaticamento e dolori muscolari. Ulteriori sintomi possono includere starnuti, perdita di appetito e diarrea.

La variante Eris presenta sintomi diversi rispetto alle altre varianti del coronavirus?

Come altre sottovarianti di Omicron, la variante Eris colpisce principalmente le vie respiratorie superiori, provocando sintomi simili al raffreddore come naso che cola, mal di gola, tosse e affaticamento. Tuttavia, negli individui di età pari o superiore a 65 anni o con un sistema immunitario compromesso, il virus può anche causare infezioni delle vie respiratorie inferiori.

Vale la pena notare che le varianti più recenti, tra cui Eris, hanno mostrato una frequenza ridotta di sintomi quali perdita del gusto e dell’olfatto, nausea, vomito e diarrea rispetto ai ceppi precedenti del virus.

In che modo la variante del coronavirus Eris si differenzia dagli altri tipi di coronavirus?

Come per tutte le varianti emergenti, lievi alterazioni genetiche possono influire sulla capacità del virus di eludere l’immunità. La variante di Eris, EG.5, presenta mutazioni nella sua proteina spike, che facilita l’ingresso del virus nelle cellule ospiti. Questo adattamento potrebbe consentirgli di eludere parzialmente le risposte immunitarie. L’OMS ha classificato EG.5 come “variante di interesse”, indicando che potrebbe essere più trasmissibile o potenzialmente causare esiti più gravi rispetto ai ceppi precedenti.

Cosa fare per proteggersi dalla variante Eris?

La protezione contro la variante Eris segue le stesse linee guida delle precedenti varianti di COVID-19. Le misure chiave includono:

  • Mantenere l’igiene personale
  • Disinfettare regolarmente le superfici toccate frequentemente
  • Ricevere dosi di richiamo del COVID-19
  • Seguire una dieta sana per supportare la funzione immunitaria
  • Evitare il contatto ravvicinato con individui che potrebbero essere malati
  • Restare a casa quando non ci si sente bene
  • Indossare la mascherina nei luoghi affollati quando possibile

La variante Eris può essere rilevata con un test PCR?

Sebbene i sintomi possano essere riconducibili alla variante Eris, una diagnosi definitiva richiede un test per il COVID-19. I test PCR rimangono efficaci nel rilevare nuove varianti, inclusa Eris. Poiché il SARS-CoV-2 continua a mutare, i test sono fondamentali, soprattutto durante i mesi più freddi, quando le malattie respiratorie sono più diffuse. La diagnosi precoce consente un trattamento tempestivo e contribuisce a prevenire un’ulteriore diffusione.

Domande frequenti sulla variante Eris

Che cos’è il virus Eris?

La variante Eris, scientificamente nota come EG.5.1, è una mutazione altamente trasmissibile della variante Omicron del COVID-19. Il suo periodo di incubazione è più breve rispetto alle varianti precedenti, attestandosi in media intorno ai cinque giorni.

La variante di Eris è stata rilevata in Turchia?

Il Ministro della Salute Fahrettin Koca ha confermato che la variante Eris è stata identificata in nove persone in Turchia. Questi casi sono stati collegati a viaggi internazionali e si sono concentrati in province specifiche. Il Ministro Koca ha sottolineato che la bassa virulenza della variante non rappresenta una minaccia significativa e che le misure esistenti rimangono sufficienti per gestirne la diffusione.

Quanto è contagiosa la variante Eris?

La variante Eris è più trasmissibile rispetto alle precedenti mutazioni del coronavirus.

La variante di Eris è mortale?

Sebbene la variante Eris possa causare sintomi più gravi negli individui con sistema immunitario indebolito, malattie croniche o età avanzata, finora non sono stati segnalati casi fatali.

La variante Eris è l’ultima mutazione?

Dopo le varianti BA.2.86 (Pirola) e JN1, la variante COVID XEC, rilevata a giugno 2024, è attualmente la mutazione più recente del coronavirus.

Quanto è comune la variante Eris?

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la variante Eris rappresentava il 20,6% dei casi di COVID-19 negli Stati Uniti ad agosto 2023, rendendola il ceppo dominante in quel momento.

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